Il senatore chiede 50mila euro a PorticiPress

L’ex sindaco Enzo Cuomo ci chiede un maxi-risarcimento per un articolo sulle “parentele scomode”

Un maxi-risarcimento da 50mila euro. Questa la richiesta del senatore Enzo Cuomo – ex sindaco della città della Reggia e presidente dell’Anci Campania – ai danni di PorticiPress. Il senatore del Partito Democratico si è sentito diffamato da un articolo pubblicato sul nostro sito lo scorso maggio, nel quale riportavamo le polemiche sorte proprio tra Enzo Cuomo e l’attuale sindaco Nicola Marrone poche settimane prima delle elezioni nel comune di Portici. In pratica il senatore puntò il dito su una diciottenne candidata nelle liste dell’Udc, spiegando che era la nipote del capo dei capi della camorra porticese e ricordando la vita criminale del nonno Luigi Vollaro, detto O’ Califfo, mai conosciuto dalla ragazza che si ritrovò sulle pagine nazionali dei maggiori quotidiani. Sul nostro sito ricordammo quando fu il senatore ad essere preso di mira per le sue presunte parentele con una famiglia camorristica, notizie riportate nella relazione dalla Commissione D’Accesso che si insediò al comune di Portici nel 2003, quando Cuomo era vicesindaco (tuttavia il Tribunale di Napoli decreterà che non sussiste il vincolo di parentela tra Cuomo e la famiglia camorristica, nonostante la questione fu sollevata dai giudici nel 2003 n.d.r.). Una pubblicazione che non andò giù al senatore che si è rivolto al Tribunale Civile di Napoli, alla sezione distaccata di Portici. Nel mese di luglio, la sezione del Tribunale presente nel comune dove Enzo Cuomo è stato sindaco per dieci anni, nella persona del giudice Enrico Quaranta, ha deciso che l’articolo andava oscurato, condannando PorticiPress al pagamento delle spese legali.

Il fatto. Per effetto della decisione della sezione porticese del Tribunale Civile di Napoli, l’articolo è stato rimosso e il prossimo 3 marzo dovremo difenderci dall’accusa di diffamazione. Non entreremo nel merito della sentenza, rispettiamo la decisione del giudice Enrico Quaranta e crediamo che ognuno sia libero di rivolgersi alle autorità competenti qualora si sentisse diffamato, ma è giusto precisare che avevamo proposto al senatore la possibilità di replicare l’articolo, concedendogli gli stessi spazi e gli stessi tempi come prevede la legge sulla stampa. Tuttavia il senatore Enzo Cuomo ha ritenuto opportuno inviare alla redazione di PorticiPress una mail nella quale ci invitava a rimuovere subito l’articolo. Non accettando il diktat del senatore, ma proponendogli una replica in prima pagina, Cuomo ha deciso di querelarci. In ogni caso difenderemo il nostro operato svolto sempre con lo scopo di far emergere la verità, di informare senza genufletterci al potente di turno. Ed è forse proprio questo che ha creato una sensazione di fastidio nell’ambiente politico. Con stupore abbiamo appreso che a soli dieci giorni dalla nascita di PorticiPress, nel febbraio 2013, il senatore Enzo Cuomo (all’epoca alle prese con la campagna elettorale per le elezioni nazionali n.d.r.) aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Napoli (tramite la stazione dei Carabinieri di Portici), invitando le autorità competenti ad indagare sulla natura del nostro sito. Una vera e propria “guerra preventiva” che sicuramente non è tollerabile in uno stato democratico, soprattutto se chi a farla è un rappresentante delle istituzioni.

Il maxi-risarcimento. Ora Cuomo ci chiede 50mila euro. E’ palese che se per il senatore raggiungere quella cifra è poca cosa (circa tre mesi di stipendio da senatore n.d.r.), per le casse di PorticiPress – sito di informazione che non riceve fondi pubblici – sarebbe una mazzata pesantissima. Una presa di posizione da parte del leader del Pd che mette a serio rischio la libertà di stampa e d’espressione.

Andrea Scala

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